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Inaugurato l’anno didattico all’Istituto della moda

Il convegno dal titolo “Fashion revolution - La sostenibilità nella moda dalla formazione alla produzione” ha inaugurato, nella sala dei Marmi della Provincia di Pescara, l’anno didattico dell’Istituto tecnico superiore moda. La moda è la seconda industria più inquinante al mondo e la sfida è certamente quella di trasformarla in un settore che includa sia i principi dell’ecosostenibilità che dell’etica. All’incontro, moderato dal coordinatore dell’Its Sistema moda Pescara, Massimo Renzetti, hanno partecipato Marinella Sclocco, assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione; Italo Lupo, presidente Its Sistema moda Pescara;
Antonella Sanvitale, dirigente scolastico dell’Itcg Aterno Manthoné (istituto di riferimento); Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara. Fondamentale la presenza di tecnici e imprenditori che si sono confrontati sui temi della sostenibilità sollecitando domande e interessi degli studenti dei tre percorsi formativi, attualmente in svolgimento nell’Its pescarese. L’assessore Sclocco ha sottolineato “l’importanza del sistema Its regionale e del sistema delle imprese presenti nelle fondazioni”. Gli Its, infatti, sono sostenuti da scuole superiori, università, amministrazioni provinciali e comunali, ma anche da aziende di settore. Il presidente Italo Lupo ha incoraggiato tutti i ragazzi e le ragazze presenti a impegnarsi nel loro sforzo di studio e assorbimento di competenze e conoscenze. “E’ essenziale la presenza della scuola che con il suo portato di metodologia e di know how formativo e scolastico”, ha detto la dirigente scolastica dell’Aterno Manthoné Antonella Sanvitale, “dà all’Its sistema moda di Pescara il giusto rilevo come ente di formazione professionale in grado di aumentare le percentuali di collocabilità degli studenti nel mercato del lavoro”. Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara (che ospita nella propria sede le lezioni), ha messo in evidenza come nelle stesse stanze in cui prima si registrava solo la presenza di politici e consiglieri provinciali, ora sono entrati gli studenti dell’Its moda che quotidianamente animano gli stessi spazi con impegno, sogni e sguardo al futuro. “Non è facilmente definibile il concetto di sostenibilità”, ha spiegato Eleonora Sablone, consulente di Ambiente Italia che però ha esposto esempi e riferimenti concreti agli studenti, sottolineando l’importanza dei Cam, i criteri ambientali minimi, e della Carta di Pescara. Loreto Di Rienzo, presidente Ptp (Polo tecnico professionale) della moda, si è soffermato sulla importanza di fare dell’Its un laboratorio di formazione per i nuovi entranti nel mercato del lavoro come portatori di valori sani e ambientali e sostenibili che possano fungere da seme nelle realtà aziendali in cui verranno inseriti mentre Alfredo D’Acchioli, presidente Polo ModaInn, ha puntato l'attenzione sul tema della responsabilità. Carla Ripani, presidente Federmoda Abruzzo; ha portato esempi concreti di cosa la sua azienda (Ripani italiana pelletterie) fa sui temi della sostenibilità, adottando un sistema volontaristico di adeguamento che le deriva da un’esperienza decennale con il mercato giapponese, molto attento ai temi dell’ecologia. “Un vademecum di educazione rivolto al consumatore - ha concluso Giovanni Di Michele, componente della presidenza nazionale Federmoda - è uno dei risultati concreti della nostra associazione. Con il vademecum il cliente è in grado di saper scegliere il prodotto che acquista anche in base a criteri derivanti dalla sostenibilità dei processi di produzione”. Gli Istituti tecnici superiori sono “scuole ad alta specializzazione tecnologica”, nate per rispondere alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche. Formano tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività e costituiscono il segmento di formazione terziaria non universitaria. Si costituiscono secondo la forma della Fondazione di partecipazione che comprende scuole, enti di formazione, imprese, università e centri di ricerca, enti locali. La durata dei corsi è di quattro semestri per 1.800/2.000 ore complessive.

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