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Festival a Teramo del Teatro sperimentale

Il Festival di Teatro Sperimentale Red organizzato e promosso da Acs Abruzzo Circuito Spettacolo, in programma a Teramo dal 7 al 22 marzo, è alla sua seconda edizione, grazie alla pervicace volontà del suo direttore artistico Rolando Macrini, il contributo dell’Università di Teramo/Dams, la collaborazione con il Teatro Eliocentrico e La Mama Umbria International e alla elevata qualità artistica delle proposte. Il Festival Red 2018 prevede quattro spettacoli e uno spettacolo/laboratorio il cui filo conduttore è proprio quello della ricerca poetica e della mancanza di una visione elitaria o narcisistica della produzione teatrale, unito alla ricerca di nuovi spazi performativi con spettacoli itineranti, invasivi e che abitano anche luoghi altri da quelli tradizionalmente deputati. Gli spettacoli sono preceduti da quattro incontri tra gli artisti e gli studenti del Dams dell’Università di Teramo all’interno delle lezioni del Prof. Fabrizio Deriu, docente di Culture teatrali e performative, un momento importante di interrogazione e di riflessione propedeutico alla visione del lavoro. “Red è un modo per parlare di qualcosa che sembra estinto ma che estinto non è - spiega Rolando Macrini - Il teatro sperimentale, in America è vivo e in continuo fermento, in Italia è scomparso dalla nomenclatura, viene relegato a un periodo storico che è quello degli anni ’70, ma in realtà ci sono artisti che fanno teatro sperimentale che esistono e resistono anche in Italia, e Red vuole dar voce proprio a loro e alla loro poesia che non cerca applausi”.

Il primo appuntamento è stato con Otello di William Shakespeare prodotto da Tournée da Bar/Ecate Cultura, con la regia di Riccardo Mallus, di e con Davide Lorenzo Palla, mercoledì 7 marzo alle 13.30 al Bar Università degli studi di Teramo alle ore 19 Caffè Empatia con ingresso gratuito. Lunedì 12 marzo alle 19 al Teatro Comunale di Teramo torna dopo il successo dello scorso anno Dispensa Barzotti che porta in scena Victor. Regia di Alessandra Vetrella con Riccardo Calabrò, Consuelo Ghiretti e Rocco Manfredi. Il figlio di due innamorati, viene alla luce senza vita. É in quel giorno che il tempo sembra arrestarsi in un’eterna veglia funebre. I due fanno così del dolore la propria casa e sembrano non poter far altro, per riprendere a vivere, che tentare una seconda gravidanza, una seconda possibilità. Un nuovo inizio, ma con lo stesso figlio: il loro Victor. Mercoledì 21 marzo due sono gli spettacoli in scena al Teatro Comunale di Teramo, alle ore 19 nel Foyer Dynamis, la compagnia stabile in residenza artistica presso il Teatro Vascello di Roma presenta M², con Francesco Turbanti e Dalila Rosa, Progetto vincitore del bando Assemblaggi Provvisori. La performance si interroga, attraverso un gioco con spettatori volontari, sull’uso dell’unità di misura metro quadro. Quale è il confine che intercorre tra umano e disumano nelle declinazioni della nostra quotidianità? La performance è costruita attorno ad una proporzione tra superficie e persone coinvolte, un lavoro sull’importanza dello spazio, un metro quadro quanto è su una barca? E nella vita quotidiana quanto è importante, soprattutto quando non ce l’hai più. Un lavoro provocatorio sul tema dei migranti. Alle 20 in scena Medea’s Room, una produzione Deposito dei Segni, di e con Cam Lecce e Jörg Grünert liberamente tratto da Christa Wolf e Heiner Muller, un lavoro che Deposito dei Segni fa nel solco del proprio modo espressivo, di un teatro post-brechtiano, facendo ricorso alla narrazione e ai simboli del più antico teatro occidentale ma rivisitandolo in chiave sperimentale, un teatro scultoreo dove ogni oggetto ha la sua storia e la racconta, elementi semplici con una grande forza evocativa. L’ultimo appuntamento di Red giovedì 22 marzo alle 17 al Teatro Comunale di Teramo è con lo spettacolo/laboratorio “Tutti non ci sono” di e con Dario D’Ambrosi, produzione Teatro Patologico. E’ il 1978 e in ossequio alla Legge 180, promossa da Franco Basaglia, chiudono i manicomi. I pazienti vengono dimessi dagli ospedali psichiatrici, catapultati nella città senza alcun criterio, senza considerare che molto spesso il matto viene considerato dalla società come un qualcosa di ingombrante. D’Ambrosi è uno dei maggiori artisti d’avanguardia italiani, creatore del movimento teatrale chiamato Teatro Patologico, attore, regista e autore di spettacoli che rappresentano pensieri e comportamenti di malati di mente, ed è da oltre trent’anni anni uno dei più interessanti fenomeni teatrali della scena nazionale. Il laboratorio/spettacolo mette in evidenza gli aspetti che contraddistinguono l’avvicinamento tra mondo del teatro e malattia mentale, il ritmo e lo spazio che il disagio psichico può trasformare in opera d’arte, meraviglia e ascolto. A corollario degli spettacoli, quattro incontri con gli studenti del Dams dell’Università degli Studi di Teramo all’interno del corso di Culture teatrali e performative del prof. Fabrizio Deriu.  

 

 

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