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Piace la “Locandiera” all’Istituto Aterno-Manthonè

Serata di festa nell’aula magna dell’Istituto Aterno-Manthonè, di Pescara, dove è stata messa in scena la rappresentazione teatrale di alcune parti della commedia “La locandiera” di Carlo Goldoni. Sul palco alcuni studenti delle classi quarte del corso serale: Francesca Giuliano, nel ruolo di Mirandolina; Davide Di Donato, nelle vesti di Fabrizio; Luca Sagazio, nei panni del cavaliere di Ripafratta; Stefano Della Vecchia, nel ruolo del conte d’Albafiorita; Andrea Di Domenico nelle vesti del marchese di Forlipopoli; Antonio Feliciani, nelle vesti del servitore del cavaliere; Matteo Bottazzo, come narratore. Il lavoro è stato curato dalla docente di Lettere Mariadaniela Sfarra, la regia e la narrazione affidati all’esperto di teatro Marco Fleming. Hanno partecipato alla serata la preside Antonella Sanvitale, i docenti, gli iscritti di tutte le classi e anche tanti ex studenti.

“L’iniziativa ha permesso agli allievi di liberare molte energie creative”, dice Mariadaniela Sfarra, “stimolando il confronto, lo spirito di squadra e il sostegno reciproco. I presenti hanno apprezzato, con un caloroso entusiasmo, il brio dell’interpretazione e la vivacità dello stile con cui gli studenti hanno interpretato l'opera. È stato significativo vedere come ogni attore si sia calato nel ruolo, per il desiderio di entrare nel testo in modo diverso rispetto allo studio tradizionale, con originalità e spirito di iniziativa”. Il progetto proseguirà anche nella scuola carceraria in cui Serena Bono, docente di Lettere a San Donato, insieme a Marco Fleming, prepareranno la lettura interpretata di altri brani del lavoro goldoniano con gli studenti detenuti, brani che poi saranno recitati, insieme agli studenti del serale, nel consueto incontro annuale prima delle vacanze pasquali. La proposta di interconnessione tra le due realtà è stata fortemente voluta e appoggiata dal direttore della Casa circondariale San Donato, Franco Pettinelli, e dall’educatrice responsabile dell'area pedagogico-didattica, Anna Laura Tiberi. Il corso serale, oltre a permettere di rimettersi in gioco per qualsiasi motivo non si siano terminati gli studi, offre insieme allo studio delle discipline di indirizzo anche tante altre attività extra, dal teatro all’incontro con le molteplici realtà del territorio, dalle certificazioni informatiche alle certificazioni linguistiche. Si tratta di corsi rivolti a chi ha solo la licenza media, a chi ha interrotto qualsiasi corso di studi, a partire dai 16 anni, e a chi vuole riqualificare il proprio titolo di studio. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 maggio. Organizzato dal lunedì al venerdì, dalle 17,30 alle 22,30, il corso serale è strutturato su quattro anni complessivi: un monoennio seguito da un triennio con due indirizzi: Amministrazione finanza e marketing (il vecchio corso ragionieri) e Sistemi informativi aziendali (il vecchio corso per ragionieri programmatori). La durata dell’anno scolastico va da settembre a giugno (con la possibilità di fruire delle 150 ore di permesso studio) e il diploma finale ha esattamente lo stesso valore di quello conseguito dagli studenti del mattino. Il costo di iscrizione è pari alle tasse governative più un piccolo contributo scolastico. Il mondo del corso per adulti è molto variegato: c’è il titolare della piccola impresa di pulizia che si sveglia la mattina alle quattro per andare a lavorare e poi la sera va a scuola, fino alle dieci e mezza. Ma c’è pure l’albanese arrivata in Italia con i barconi, che in quell’aula cerca il riscatto che poi, com’è successo, ottiene fino a laurearsi. Oppure la dipendente con la terza media che aspira a superare il concorso interno per avanzare di posizione, e si rimette sui libri, come fanno carrozzieri e poliziotti, guardie giurate ed ex detenuti, ragazze madri, badanti e studenti che, dopo troppe bocciature, la mattina, sono stati mandati a lavorare dai genitori e per recuperare, ora devono andare a scuola la sera. Sono storie piene di sogni e sacrifici quelle che dal lunedì al venerdì riempiono le aule dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri Aterno-Manthonè di via Tiburtina, l’unico istituto statale a Pescara ad avere, nella sua offerta formativa, un corso serale per studenti-lavoratori, ora denominato Percorso di secondo livello, nato per favorire il reinserimento nel mondo dell’istruzione, conseguendo un titolo di studio e ampliando la propria qualificazione professionale. “Attualmente” spiega il dirigente scolastico Antonella Sanvitale, “i corsi serali contano circa 200 iscritti tra lavoratori, disoccupati e stranieri, otto classi in tutto, a cui si aggiungono anche le tre classi della sezione carceraria”. 

 

 

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