C’è qualcosa di particolare che ci lega all’Orso, da sempre attore nelle fiabe: la ricerca della solitudine che a volte ci prende, per restare soli, per avere il tempo di rileggerci dentro. Molti scatti sono dedicati al nostro Orso bruno, il marsicano, riconosciamo gli ambienti e i luoghi dove sono state fatte le foto, l’origine della scintilla che ha acceso l’amore dell’’Autore per l’Orso.
Sì, perché di tanto amore ha bisogno il nostro Orso, anche se il termine può sembrare inappropriato,ma se non ci fosse stato un manipolo di persone che negli ultimi cento anni non avessero dedicato il proprio fare al nostro Orso, probabilmente l’avremmo perso.Solo per questo ci meritiamo il “miracolo” degli Orsi nelle nostre foreste, a soli 150 Km. da Roma, di cui troppo spesso in molti non ne colgono il significato ecologico, quello di integrità degli ecosistemi forestali che ospitano l’Orso. Un bene prezioso, questo, anche per le nostre esistenze, noi genere umano, che ci assicura un vivere in equilibrio, connessi ad un mondo da cui dipendiamo, la Natura, con un invisibile cordone ombelicale che è la nostra salvezza, ci fa sentire veramente vivi, in un pianeta che affanna a sostenerci, sporcato nella terra, nei mari, nel cielo, speriamo non irrime- diabilmente inquinato.
A questi infausti segnali abbiamo risposto svezzando e poi allevando una piccola Orsa trovata senza madre, salvata da sicura morte, a cui abbiamo dato il nome di mo- rena, che abbiamo liberato in Natura in dicembre scorso, per assicurare una femmina in più alle poche femmine presenti di Orso bruno marsicano. Anche questo, al di la del significato ecologico e di conservazione della specie, un ge- sto d’amore di cui vogliamo che questo libro, fatto di affreschi fotografici, porti traccia.
Dario Febbo Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise