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Chi si avvicina agli orsi non se ne distacca più!

Maurizio Valentini torna al suo “vecchio amore”, l’Orso, con questo volume che sa di poesia, foto del padrone della foresta che sembrano fiabe, con cui spesso, nel passato, e qualche volta anche nei nostri giorni, ci siamo contesi quel posto fatto di anfratti, alberi colonnari, ombre, silenzi, sorprese improvvise, dove l’Orso vive, appunto, da padrone, conoscendone ogni angolo. Ogni foto è frutto di appostamenti di ore, a volte di giorni, attese colmate dal respiro della Natura, fatta dal canto degli uccelli, “l’abbaio” della volpe, un concerto di grilli, il richiamo di una poiana, l’abbraccio delle nuvole, che a volte si trasformano in pioggia e tu sei li a bagnarti attendendo il miracolo di una apparizione, magari di un’Orsa con ipiccoli, che ti ripaga, con gli interessi, per tutte le attese.

C’è qualcosa di particolare che ci lega all’Orso, da sempre attore nelle fiabe: la ricerca della solitudine che a volte ci prende, per restare soli, per avere il tempo di rileggerci dentro. Molti scatti sono dedicati al nostro Orso bruno, il marsicano, riconosciamo gli ambienti e i luoghi dove sono state fatte le foto, l’origine della scintilla che ha acceso l’amore dell’’Autore per l’Orso.

Sì, perché di tanto amore ha bisogno il nostro Orso, anche se il termine può sembrare inappropriato,ma se non ci fosse stato un manipolo di persone che negli ultimi cento anni non avessero dedicato il proprio fare al nostro Orso, probabilmente l’avremmo perso.Solo per questo ci meritiamo il “miracolo” degli Orsi nelle nostre foreste, a soli 150 Km. da Roma, di cui troppo spesso in molti non ne colgono il significato ecologico, quello di integrità degli ecosistemi forestali che ospitano l’Orso. Un bene prezioso, questo, anche per le nostre esistenze, noi genere umano, che ci assicura un vivere in equilibrio, connessi ad un mondo da cui dipendiamo, la Natura, con un invisibile cordone ombelicale che è la nostra salvezza, ci fa sentire veramente vivi, in un pianeta che affanna a sostenerci, sporcato nella terra, nei mari, nel cielo, speriamo non irrime- diabilmente inquinato.

A questi infausti segnali abbiamo risposto svezzando e poi allevando una piccola Orsa trovata senza madre, salvata da sicura morte, a cui abbiamo dato il nome di mo- rena, che abbiamo liberato in Natura in dicembre scorso, per assicurare una femmina in più alle poche femmine presenti di Orso bruno marsicano. Anche questo, al di la del significato ecologico e di conservazione della specie, un ge- sto d’amore di cui vogliamo che questo libro, fatto di affreschi fotografici, porti traccia.

Dario Febbo Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

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