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Il credito amico

Fidimpresa Abruzzo

Cresce il confidi del sistema associativo Cna: per le piccole aziende, in tempo di crisi, un partner affidabile e sicuro per aprire i cordoni del sistema bancario regionale

Enio StracciaSbagliato coltivare illusioni. Giusto sostenere la ripresa delle attività produttive facendo leva sul credito. È il messaggio forte e chiaro che Fidimpresa Abruzzo, il confidi del sistema Cna abruzzese, lancia al mondo della piccola impresa regionale, forte dei suoi numeri (erogati nel 2010 finanziamenti per 65,6 milioni di euro a favore di 1.317 imprese; con circa 8mila soci a comporre la piccola holding del sistema di garanzie; un patrimonio di oltre 17 milioni di euro) che ne fanno una delle realtà più importanti dell’intero scenario regionale. Perché, oltre il tunnel della crisi, qualche segnale confortante pure si intuisce, come spiega il presidente regionale di Fidimpresa, Enio Straccia, ma la strada da percorrere è ancora tanta: «In effetti, dopo mesi di crisi, in Abruzzo il credito è tornato a salire, anche se a beneficiarne sono state più le famiglie che le imprese. Ci sono poi alcuni territori, penso a Chieti –pure considerati come punti saldi di riferimento del sistema produttivo regionale– che manifestano segnali allarmanti» dice. Tra gennaio e settembre del 2010 –ha analizzato il centro studi regionale della Cna– in Abruzzo il credito erogato complessivamente è cresciuto più della media nazionale: 7,39% contro 6,79%, per un valore assoluto di un miliardo e 675mila euro. Solo che a beneficiare della riapertura dei cordoni della borsa sono state soprattutto le famiglie (con 1502 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente) e in misura più ridotta le imprese, con 250 milioni in più. Un segno, il “+”, che si è distribuito in modo difforme tra le province abruzzesi: con forza nel Teramano (+230 milioni), più modestamente a Pescara (+134), discretamente all’Aquila (+96). Mentre, all’opposto, Chieti ha subito un decremento pauroso, pari a -211 milioni di euro: un brutto segno, anche perché “doppiato”, come si direbbe in gergo pugilistico, dai dati sulle sofferenze: ovvero quei crediti che le banche riescono a esigere con sempre maggiori difficoltà dalla loro clientela indebitata.

 

Adriano Lunelli«Nel Chietino –illustra il direttore regionale di Fidimpresa Abruzzo, Adriano Lunelli– le“sofferenze” delle imprese hanno toccato quota 155 milioni, ovvero il 50% del totale regionale, mentre più discreto è stato il risultato raggiunto all’Aquila (+70 milioni), Teramo (+42) e Pescara (+45). Un quadro negativo, che porta la soglia media regionale dell’aumento delle “sofferenze” bancarie, per quel che riguarda le imprese, al 32% in più dell’anno passato, contro un valore medio nazionale del 22%». Meno male, allora, che in un quadro così complesso sia arrivata una boccata d’ossigeno dall’accordo nazionale che fa slittare al 31 luglio prossimo la scadenza per la richiesta di ulteriore dilazione del pagamento delle rate sui prestiti contratti dalle piccole imprese. «L’accordo raggiunto da Governo, da Rete Imprese Italia, che è la sigla che raggruppa i rappresentanti di Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, da altre associazioni d’impresa e dall’Abi –dice ancora Lunelli– ha fissato una moratoria che prevede l’estensione all’estate 2011 dell’accordo siglato nel 2009. L’obiettivo è favorire la fuoriuscita delle imprese dalla crisi, soprattutto in un periodo segnato da una forte crisi di liquidità: in ballo ci sono almeno 190mila piccole imprese, per un controvalore finanziario di circa 56 miliardi di euro. E l’accordo abbraccerà anche i mutui contratti da imprese “virtuose”. Alle aziende in regola con il pagamento delle rate, l’accordo riserva la possibilità di allungamento della durata del finanziamento a seconda dei mutui contratti: due anni per i mutui chirografari, tre per quelli ipotecari. Ancora, a fronte dell’aumento del capitale sociale da parte delle imprese, le banche aumenteranno i finanziamenti concessi». Ora, grazie a questa decisione, prosegue Lunelli, «potremo svolgere una funzione attiva ed efficace di garanzia e di copertura del rischio nei confronti delle imprese interessate, accrescendo la loro possibilità di accesso al credito e rafforzando il loro rapporto di fiducia con il sistema bancario regionale». Proprio al rafforzamento di questo rapporto di fiducia tra sistema delle imprese e istituti di credito punta con forza la mission di Fidimpresa, che ha messo a punto un nutrito pacchetto di convenzioni con le banche presenti in Abruzzo: «Con la riforma regionale del sistema dei confidi approvata qualche mese fa dal consiglio regionale –conclude Straccia– la funzione esercitata dal sistema di garanzie si è accresciuta notevolmente, perché è loro richiesto un ruolo più importante nella gestione di molteplici e delicate partite finanziarie, come quelle riguardanti la gestione dei fondi di garanzia, dei fondi rischi, dei fondi anti-usura. La verità è che i confidi sono diventati il partner di riferimento delle piccole imprese: un ruolo, il loro, che lo scenario della crisi ha reso più attuale, perché adesso in ballo non c’è solo il destino di aziende, ma quello di comunità locali, la coesione sociale di territori, la vita di tante famiglie».

 

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