Logo Vario

Nicola Di Sipio, un successo sfrenato

Tutto cominciò grazie alla sua Fiat 128 celestina. Prima quando vide, portandola dal meccanico per aggiustarla, che esisteva un mercato di pezzi meccanici usati, poi quando dalla sua vendita ottenne il suo capitale iniziale d’investimento: due milioni e settecentomila delle vecchie lire.

 

A 34 anni di distanza quell’investimento ha dato vita ad una industria che fattura oltre 118 milioni di euro e che da lavoro a 600 dipendenti occupati negli stabilimenti in Italia, Regno Unito, India e Brasile. Nicola Di Sipio, perito industriale da Ripa Teatina in provincia di Chieti, è stato premiato nel 2015 dall’Amministratore della Fiat, come fornitore dell’anno. La sua Raicam automotive products fornisce frizioni e freni e altri componenti non solo al gruppo Fiat (per l’esattezza oggi si chiama FCA) ma ai più importanti produttori di auto: dalla Ford alla Land Rover, dalla Jaguar alla Mc Laren, dalla Aston Martin alla Porsche, dalla Volvo alla Lotus. «Ho iniziato nel 1982, ero un perito industriale che cercava lavoro, e poiché non lo trovavo mi sono inventato un mestiere.

Ci sono tre tipi di imprenditori, secondo me: quelli per dinastia, quelli predestinati e poi ci sono quelli forzati, a cui appartengo io. Ho iniziato rigenerando vecchi pezzi di automobili, perlopiù freni. Quando facevo manutenzione alla mia 128, durante la scuola, vedevo spesso qualcuno che passava dal mio meccanico a vendergli dei pezzi usati, e da lì presi l’idea. Non era una “startup” innovativa, come si usa dire oggi, ma solo un’attività che poteva crescere secondo l’impegno profuso: chi è più bravo di solito ci impiega poco tempo, chi è meno bravo ci mette un po’ di più.

Nell'84 ho cominciato invece a produrre freni nuovi, ovvero ricambi alternativi, ed è ciò che facciamo anche oggi. Il settore automobilistico è molto difficile: ci sono automobili che hanno componenti, coperti da brevetto, utilizzati da decine di anni. Attualmente vendiamo, per fare un esempio, 12mila freni della Fiat 500L del 1966: significa che dodicimila clienti della Fiat 500 nel mondo comprano i freni da me, e sono numeri importanti. Nonostante questa caratteristica “conservatrice” abbia agevolato la mia attività, siamo alle porte di una rivoluzione. Nel giro dei prossimi tre-cinque anni l’auto, che per la mia generazione aveva un significato non disgiunto dall’elemento umano (il pilota con la sua capacità e tecnica di guida) cambierà radicalmente e diventerà come un iPad: un oggetto elettronico che basterà accendere e “comandare” tramite computer, e farà tutto da sola. (Leggi l'intervista completa su Vario 89 in edicola)

A proposito di noi

Vario è una rivista che da oltre venti anni racconta l'Abruzzo valorizzandone le eccellenze nei diversi settori: quello culturale, economico, ambientale, produttivo e sociale. Un taglio giornalistico moderno, sobrio ed esaustivo e un'alta qualità delle immagini ne fanno uno strumento indispensabile per conoscere meglio questa regione in crescita.
  

Come trovarci

Ultimi Articoli

Newsletter

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del d.lgs. 196 del 30 giugno 2003.